Implementazione Dei Sistemi ERP: Ostacoli, Opportunità E Fattori .

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Implementazione dei sistemi ERP:ostacoli, opportunità e Fattori Critici di SuccessoIngegneria gestionaleCorso diSistemi Informativi/Information Systems DesignA cura di: Paolo Faverio

INDICEINDICE . I1.I SISTEMI ERP: DEFINIZIONE E OPPORTUNITÀ . 31.1 SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI . 31.1.1Sistemi operazionali . 31.1.2Sistemi informazionali . 81.1.3Sistemi ERP: punto di convergenza fra sistemi operazionali e informazionali . 101.2 DEFINIZIONE, CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI SISTEMI ERP . 131.2.1Definizione di sistema ERP . 131.2.2Le caratteristiche di un sistema ERP . 171.3 I BENEFICI DERIVANTI DALL‟ADOZIONE DI UN SISTEMA ERP . 211.3.1Il sistema ERP come leva per il cambiamento . 211.3.2Orientamento ai processi e alle best practice . 252.I SISTEMI ERP: PROBLEMATICHE . 332.1 LA COMPLESSITA‟ DI UN PROGETTO ERP . 332.1.1La dimensione organizzativa . 342.2 LE PROBLEMATICHE TECNOLOGICHE LEGATE ALL‟ADOZIONE DI SISTEMI ERP . 532.2.1La personalizzazione . 532.2.2L‟Enterprise Application Integration . 542.2.3La migrazione dei dati . 583.GLI APPROCCI METODOLOGICI . 613.1 IL MODELLO DI RIFERIMENTO . 613.1.1I modelli basati sul ciclo di adozione . 613.1.2I modelli basati su specifiche dimensioni dell‟implementazione . 643.1.3I modelli basati sul ruolo strategico o tattico dei FCS . 653.2 UNA VISIONE DINAMICA DEL CICLO DI ADOZIONE . 663.2.1La fase di Chartering . 683.2.2La fase di Project Development . 753.2.3La fase di Shakedown . 1023.2.4La fase di Onward e Upward . 1073.3 RQ3: FCS E SISTEMI ERP . 1123.3.1La definizione di Fattore Critico di Successo. 1123.3.2Il concetto di FCS nel contesto dei sistemi ERP . 1143.3.3FCS nel ciclo di adozione di un sistema ERP. 1153.3.4Definizione di uno schema classificatorio dei FCS . 135I

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1. I SISTEMI ERP: DEFINIZIONE E OPPORTUNITÀ1.1 SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALIL‟eterogeneità delle esigenze informative all‟interno di un‟azienda è da tempooggetto di studio e numerosi sono i modelli esistenti in letteratura che hannocercato di descrivere le caratteristiche di tali flussi informativi. Il modellosenz‟altro più conosciuto e utilizzato è quello di Anthony (1965) che, sfruttandouna rappresentazione piramidale, ha posto l‟enfasi sulla diversa strutturazionedelle informazioni a seconda delle esigenze informative dei soggetti destinatari,evidenziando l‟esistenza di tre livelli (operativo, direzionale tattico e direzionalestrategico). Senza entrare nel dettaglio del modello di Anthony, ciò che si evincechiaramente è l‟esistenza di due distinte tipologie di Sistemi Informativi, quelliche si definiscono operazionali e quelli denominati informazionali. Se i primigestiscono la registrazione delle transazioni che avvengono in azienda inconseguenza dello svolgimento dei tradizionali processi aziendali, i secondirispondono invece all‟esigenza dei decisori o di coloro che svolgono attività oditipomultidimensionale. Nel seguito del capitolo (par 2.1.1 e par 2.1.2) sonoanalizzate entrambe le tipologie di sistemi al fine di evidenziarne lecaratteristiche principali e le relazioni. Queste ultime saranno ulteriormenteanalizzate alla luce della convergenza e integrazione fra le due tipologie disistemi concretizzatasi con l‟avvento dei sistemi ERP di ultima generazione.1.1.1Sistemi operazionaliI sistemi operazionali costituiscono l‟infrastruttura informatica sui cui si poggial‟attività di supporto all‟operatività aziendale (Pighin e Marzona, 2005) e sonocostituiti da una o più basi di dati su cui specifiche applicazioni svolgonooperazioni di aggiornamento, interrogazione ed elaborazione. Si caratterizzanoper l‟alta proceduralizzazione e per l‟ottimizzazione dei processi transazionaliche richiedono la lettura e/o modifica di pochi dati alla volta con tempi dirisposta strettissimi. Tali sistemi sono spesso definiti OLTP (On LineTransaction Processing), intendendo con tale acronimo definire tutti isottosistemi informativi aziendali dedicati all‟elaborazione di transazioni facenti3

riferimento all‟operatività aziendale. All‟interno della categoria dei sistemiinformativi operazionali è possibile effettuare una quadripartizione basata sucriteri quali l‟efficienza operativa, il livello di copertura delle attività svolte inazienda e, infine, il livello di specializzazione dell‟applicazione.1.1.1.1Sistemi LegacyI Sistemi Legacy sono definiti come applicazioni software che, essendodifficilmente modificabili alla luce di requisiti di business emergenti, hanno unimpatto negativo sulla competitività aziendale (Themistocleous e Irani, 2001). Inmolti casi, questi sistemi sono caratterizzati da una quasi totale assenza diprogettazione e documentazione a supporto, fattori che li rendono assai pocomanutenibili e flessibili. Ciò nonostante, il fatto che spesso questi sistemi sianostati sviluppati in-house sulla base di specifiche esigenze comporta checostituiscano una soluzione affidabile, spiegando così il tuttora elevato utilizzo ditali soluzioni. In particolare, le principali motivazioni per cui le aziende tendonoa non abbandonare i propri Sistemi Legacy possono essere ricondotte a (Bisbal etal., 1999): Il costo di riprogettazione di tali applicazioni è spesso proibitivo a causadell‟ampiezza del loro dominio applicativo, della monoliticità ecomplessità. Il sistema informativo necessita di una disponibilità vicina al 100% daparte del Sistemi Legacy che non può quindi essere dismesso. relativoall‟implementazione di un sistema con il medesimo livello didisponibilità è troppo alto. Non vi è una sufficiente comprensione della logica di funzionamento delSistemi Legacy. Tale situazione solitamente si verifica quando coloro chehanno originariamente progettato il sistema hanno abbandonatol‟organizzazione senza aver adeguatamente documentato le funzionalità el‟evoluzione del sistema stesso nel corso degli anni. Gli utenti hanno la convinzione che il Sistemi Legacy possa esserefacilmente sostituito nel momento in cui dovesse sorgere la necessità disoddisfare nuovi fabbisogni informativi.4

Il Sistemi Legacy fornisce un supporto adeguato e, di conseguenza, ilmanagement non reputa necessario il passaggio a una nuova soluzioneapplicativa.Considerando il sistema informativo come un mix di ingredienti quali lapiattaforma tecnologica, le procedure gestionali e l‟organizzazione aziendale, lasua rappresentazione nel caso dei Sistemi Legacy può essere la seguente(Figura 9).ORGANIZZAZIONE AZIENDALEPROCEDURE GESTIONALIPIATTAFORMA TECNOLOGICAFigura 1 Le macro-componenti del Sistema Informativo nei Sistemi LegacyFonte: Pighin e Marzona (2005)Ciò che caratterizza un Sistema Legacy è quindi il forte grado di sovrapposizionedelle tre variabili summenzionate: la piattaforma tecnologica, soprattutto perquanto concerne la componente software, è strettamente dipendente dalleprocedure che, a loro volta, riflettono in maniera pedissequa le consuetudinioperative tipiche dell‟organizzazione. E‟ in pratica assente qualsiasi possibilità diparametrizzazione del sistema mentre, al contrario, il livello di personalizzazioneè molto elevato.1.1.1.2Software gestionaliAl contrario dei Sistemi Legacy, le cui fasi di progettazione e di dallecaratteristichedell‟organizzazione, i software gestionali sono caratterizzati da una maggiorestrutturazione essendo progettati in modo nativo per supportare lo svolgimento diattività tipiche di funzioni aziendali quali il magazzino, gli acquisti, la logistica,le vendite e l‟amministrazione. Una caratteristica che accomuna i softwaregestionali ai Sistemi Legacy è quella di gestire basi di dati distinte per ciascuna5

area applicativa (Figura 10): si pone, così, la problematica di dover gestirepotenziali criticità a livello di integrazione. In particolare, ciò si verifica nelmomento cui il sistema gestionale deve supportare i fabbisogni informativi difunzioni aziendali i cui dati di pertinenza non risiedono in uno specifico archivio,bensì sono frutto di interrogazioni di altri database aziendali.L‟analisi della struttura del sistema informativo in presenza di un sistemagestionale permette di evidenziare come vi sia una maggiore indipendenza fra letre componenti rispetto a quanto visto nel caso dei Sistemi Legacy (Figura 11).Nonostante ciò esiste ancora un‟indubbia rigidità strutturale dovuta per un versoall‟assenza di un substrato software (middleware) che possa rendere trasparenti leprocedure gestionali rispetto alla caratteristiche della piattaforma tecnologica.D‟altro canto vi è anche una rigidità insita nell‟adattamento dell‟organizzazionealle procedure definite nel sistema gestionale: tale problematica pone ilmanagement di fronte al trade-off fra la customizzazione del sistema peradattarlo alle attuali procedure gestionali e l‟irrigidimento della strutturaFigura 2 L‟architettura di un sistema gestionaleFonte:Pighin e Marzona ODUZIONE/MAGAZZINOARCHIVIOVENDITEorganizzativa nel caso si preferisca avvicinare le procedure vigenti a quantoofferto dal software.6

RMATECNOLOGICAFigura 3 Le macro-componenti del Sistema Informativo nei Sistemi GestionaliFonte: Pighin e Marzona (2005)1.1.1.3Best of breedCon il termine Best Of Breed (BoB) si intende definire un‟applicazione softwarespecificatamente dedicata al soddisfacimento di un sotto-insieme dei fabbisogniinformativi aziendali. Proprio il livello di specializzazione di tali applicazioni è,nel contempo, fonte sia di vantaggio competitivo rispetto ad altri applicativi, siaun ostacolo all‟integrazione dei BoB stessi nell‟ambito del Sistema InformativoAziendale. In particolare, se per un verso l‟azienda può avvalersi diun‟applicazione che “per definizione” è stata sviluppata esclusivamente persvolgere uno specifico compito (si pensi a un‟applicazione software per laprogrammazione della produzione), d‟altro canto proprio la specificitàdell‟ambito applicativo richiede, inevitabilmente, che essa sia in grado diinterfacciarsi con i Sistemi Legacy o altri applicativi BoB. La portata di taliinterventi può essere infatti alquanto rilevante in termini sia puramenteeconomici, sia organizzativi. La nascita, nel campo della ricerca sui SistemiInformativi, di un filone di ricerca relativo all‟Enterprise Application Integration(EAI) è sintomatico del fatto che le implicazioni derivanti dalla gestionedell‟elevata eterogeneità in termini di specializzazione ed architettura dellaapplicazioni software siano una problematica tuttora assai rilevante (Figura 12).7

L‟analisi della struttura del sistema informativo in presenza di un‟applicazioneBoB consente di evidenziare ancor meglio le problematiche insite nel ricorso atale tipologia di software applicativo. In particolare, ai vantaggi gestionaliderivanti dalla specializzazione del software di cui usufruisce partedell‟organizzazione fanno da contraltare le insidie relative all‟integrazionedell‟applicativo BoB con altri software appartenenti al Sistema InformativoAutomatizzato. In particolare, tale integrazione deve avvenire sia a livello diottimizzazione delle procedure ma, soprattutto, dev‟essere compiuto uno sforzodi carattere tecnologico. Ciascun componente BoB implica oltre che diversi TotalCost of Ownership (TCO) soprattutto una maggiore necessità di connettori epersonalizzazioni, tutto questo a danno della semplicità architetturale. Si tratta, inconcreto, di valutare il trade off tra costi di sviluppo, associati alla strategia delsingolo vendor, e costi di integrazione, legati alla decisione di dotarsi distrumenti proposti da produttori diversi.Best of ATTAFORMATECNOLOGICAFigura 4 Le macro-componenti del Sistema Informativo e l‟ottica BoBFonte: elaborazione propria1.1.2Sistemi informazionaliI sistemi informazionali sono nati per supportare il processo decisionaleseguendo i passaggi logici del decisore e dandogli la possibilità di avere visionidiversamente aggregate dei dati. (Pighin e Marzona, 2005). L‟attività di BusinessIntelligence (BI) svolta dai sistemi informazionali può essere, quindi, definitacome l‟abilità da parte di un‟organizzazione di comprendere e utilizzare le8

informazioni a vantaggio delle proprie attività a valore aggiunto (Osterfelt,2000).Negli ultimi anni le tecnologie a supporto delle attività di BI si sono rapidamentesviluppate grazie al ricorso a strumenti di On Line Analytical Processing (OLAP)e di data mining. Tali strumenti sono sistemi di analisi spesso altamenteinterattivi che operano sulla base di dati informazionale, denominata DataWarehouse, orientati al cosiddetto “knowledge discovery” (Figura 5).ValoreDatiTecnologiaFinalitàQuery Ad Hoc Informazione su richiestaOLAPConoscenza Data MiningIdentificazione di trend e patternsIdentificazione di trend nascosti e relazioni inusualiFigura 5 Valore e finalità delle tecnologie utilizzate per la Business IntelligenceFonte: Wu (2000)1.1.2.1Data WarehouseNonostante il termine Data Warehouse (DW) sia diventato molto di moda negliultimi anni e un gran numero di aziende stia implementando tali sistemi, non neesiste ancora una definizione unanimemente accettata.Secondo alcuni autori il DW è semplicemente una soluzione informazionale aproblemi di carattere operativo in termini di integrazione dei dati (Sammon et al.2003). Altri autori (Wu e Buchmann, 1997) sostengono che l‟affermazione delconcetto di DW può essere visto come un‟evoluzione dei ManagementInformation System a fronte delle difficoltà di questi ultimi nel gestire in modoconsistente i dati aziendali riconciliati, cioè oggetto di successive elaborazioni apartire da dati transazionali secondo determinati criteri.Il DW, quindi, descrive il processo di acquisizione, trasformazione edistribuzione di informazioni presenti all'interno o all'esterno delle aziende comesupporto ai “decision maker”. Esso si differenzia, però, in modo sostanziale dainormali sistemi gestionali che, al contrario, hanno il compito di automatizzare leoperazioni di routine. Inoltre, si può notare che la definizione precedentemente9

citata introduce un concetto di assoluta indifferenza rispetto alle caratteristichearchitetturali dei sistemi transazionali e alla dislocazione fisica dei dati neidiversi database.Se il focus viene posto sulla capacità di supportare il processo decisionale, il DWpuò essere costruito secondo modalità differenti che vanno da una logicacompletamente accentrata, a una logica completamente distribuita, influenzandodi conseguenza l‟architettura dei sistemi.1.1.3Sistemi ERP: punto di convergenza fra sistemi operazionali einformazionaliCome precedentemente sottolineato (cfr. Par 2.1.1) per operare un confronto fra isistemi operazionali è necessario valutarne le caratteristiche tenendo conto dellecomponenti del sistema informativo (piattaforma tecnologica, proceduregestionali, organizzazione aziendale). Un descrizione delle caratteristiche deisistemi operazionali può essere ottenuta utilizzando chiavi di lettura trasversalialle componenti di cui sopra e, in particolare, tramite : l’efficienza operativa ; il livello di copertura delle attività svolte in azienda; il livello di specializzazione dell‟applicazione; l‟integrabilità con altri applicativi software già esistenti;La Tabella 1, che è frutto di valutazioni puramente qualitative, pone in evidenzacome vi sia, a seconda del sistema considerato, una valutazione bassa in terminidi integrabilità. Se ciò può apparire quasi scontato nel caso dei Sistemi Legacy,più interessante è il caso sia dei sistemi gestionali che degli applicativi BoB.Spesso infatti questi ultimi vengono utilizzati congiuntamente ai alizzazione).10generalpurpose(bassa

Tabella 1 Un possibile schema di confronto fra i sistemi operazionaliFonte: elaborazione propriaEfficienzaoperativaCopertura taBassaIntegrabilitàBest of BreedBassa(spesso nonBassaottenibile)(costosa maindispensabile)Tale strategia comporta la necessità di affrontare problematiche, oltre che dinatura organizzativa, soprattutto di ordine tecnologico dettate dalla necessitàsviluppare il middleware necessario per garantire la comunicazione tra sistemitecnologicamente eterogenei. Ciònonodimeno, in passato, le aziende, anchequelle di medie dimensioni, sono ricorse a tale approccio poiché presentaval‟indubbio vantaggio di essere sia modulare rispetto ai mutamenti delle esigenzedi carattere informativo che un‟organizzazione deve affrontare nel tempo, sia dirichiedere un investimento iniziale relativamente contenuto. La validità di taleapproccio combinato (sistema operazionale e applicativo BoB), nonostante tuttele cautele di carattere tecnologico e organizzativo, ha trovato un riscontro anchenell‟evoluzione del rapporto fra sistemi transazionali e informazionali. Inparticolare, si è rilevato che le aziende hanno affiancato al proprio sistematransazionale un‟applicazione BoB che operasse nel campo della BI (tra i vendordi tali soluzioni è possibile menzionare Hyperion). Questa scelta consente alleaziende di trarre vantaggio delle caratteristiche degli applicativi BoB, colmandole lacune dei sistemi transazionali in quanto a specializzazione e guadagnandonel contempo efficienza operativa (cfr.Tabella 1). La necessità di ricorrere adapplicativi BoB per supplire alle deficienze dei sistemi transazionali è stata perlungo tempo una scelta obbligata anche per le organizzazioni che utilizzavano unsistema di Enterprise Resource Planning. Nonostante questi sistemi offrano, alivello transazionale, il miglior compromesso fra efficienza operativa (best11

practices), integrabilità (nativa) e copertura delle attività, si è sempre riscontratala mancanza di applicazioni in grado di offrire un supporto informazionale aidecisori. Nell‟ultimo triennio questa situazione ha subito una brusca svolta allaluce della decisione dei maggiori vendor di sviluppare specifiche applicazioni odi acquisire società già operanti nel campo della BI per includere nelle propriesuite ERP anche funzionalità a carattere transazionale.Tabella 2 Differenze fra sistemi OLTP e OLAPFonte: elaborazione propriaOLTPOLAPSupporto ionaleUtentiMolti, operativiPochi, iciModalità di utilizzoGuidata, per processi e statiInterrogazioni ad hoc, OLAPsuccessivitools, data mining toolsQuantità di dati perBassa (centinaia di recordAlta (milioni di record perattività elementareper ogni transazione)ciascuna query)OrientamentoPer processo/applicazionePer soggettoFrequenzaContinua, tramite azioniSporadica,di aggiornamentotramitefunzioniespliciteCopertura temporaleDati correntiStoricaOttimizzazionePer accessi R/W su unaPer accessi in lettura eporzione della base di datiinterrogazioni di aggregazione(modello normalizzato)su tutta la base di dati (modellodenormalizzato emultidimensionale)Il mercato dei sistemi ERP si sta così affermando come l‟ambito in cui unsingolo fornitore è in grado di affiancare all‟efficienza dei sistemi OLTPl‟efficacia operativa e la specializzazione tipici della logica OLAP. Nonostante ledifferenze fra queste tipologie di sistemi (Tabella 2) l‟integrazione in un‟unicapiattaforma rende tali soluzioni ERP appetibili anche per le organizzazioni che,altrimenti, non sarebbero in grado di sostenere i costi legati parsitecnologico/organizzative legate all‟integrazione.12delleproblematiche

1.2 DEFINIZIONE, CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI SISTEMIERP1.2.1Definizione di sistema ERPIn letteratura sono presenti numerose definzioni di sistema ERP: Rosemann(1999) lo definisce come un‟applicazione software standard e customizzzabileche include soluzioni integrate di business per i processi chiave e le principaliattività di carattere amministrativo di un‟azienda. Gable (1998) definisce unsistema ERP come pacchetto software completa che mira ad integrare l‟interoambito dei processi e delle funzioni aziendali al fine di presentare una visioneolistica del business tramite un‟unica architettura informativa ed informatica.Infine, Watson e Schneider (1999) enfatizzano le aree applicative sottolineandocome ambiti quali la produzione, la gestione delle risorse umane,l‟amministrazione, le vendite e il marketing possano beneficiare di una gestionedell‟informazione tramite una sola base dati ed un solo ambiente di sviluppo.Slater (1998) pone invece l‟enfasi sull‟efficienza dei flussi informativi a supportodei processi decisionali e sull‟efficacia nell‟utilizzo delle risorse derivantedall‟adozione di un sistema ERP.Più in generale, Davenport (1998) sottolinea come i sistemi ERP rappresentino“il più importante sviluppo in un‟azienda delle tecnologie informatiche (IT) deglianni „90”. I pacchetti ERP, supportando la “business integration”, rappresentanomolto di più che un cambiamento in termini di infrastruttura tecnologica: ilprincipale beneficio dell‟implementazione di un ERP può derivare, infatti, dalcambiamento in termini di processi di business, struttura organizzativa, ruoli eprofessionalità dei membri dell‟organizzazione e conoscenza della gestione delleattività (Davenport, 1998).Le ragioni che stanno alla base dell‟affermazione delle soluzioni ERP sono daricercarsi nella volontà di perseguire strategie che mirino al miglioramentodell'efficienza, alla riduzione dei costi ed all'aumento della flessibilità. Ne deriva,inevitabilmente, il passaggio da Sistemi Informativi tradizionali caratterizzati daapplicazioni gestionali o legacy, nei quali l'informatica è strumentale alle singolearee aziendali, a Sistemi Informativi che puntano maggiormente all' integrazione,nei quali l'Information Technology (IT) assume un ruolo decisivo all'interno del13

sistema informativo. Il vantaggio competitivo offerto dai sistemi ERP rispetto aitradizionali Sistemi Legacy o a soluzioni gestionali risiede nella possibilità difornire una visione unitaria della gestione aziendale e di poterne controllarel‟evoluzione con informazioni integrate e sempre aggiornate. Sebbene ciascunfornitore di sistemi ERP caratterizzi il proprio prodotto con una specificaarchitettura, il comune denominatore di tali soluzioni è, infatti, il ricorso ad unabase di dati centralizzata in cui sono memorizzate tutte le transazioni effettuatetramite il sistema (Watson e Schneider, 1999). Nello specifico, il ruolo della basedi dati centralizzata è quello di memorizzare i dati provenienti dalle applicazionidel sistema ERP (moduli) che supportano le diverse attività aziendali, rendono idati stessi disponibili ai diversi moduli qualora ne facciano richiesta. Questo tipodi architettura consente di semplificare i flussi informativi che intercorrono fra lediverse aree aziendali, delocalizzando l‟inserimento dell‟informazione egarantendone, al tempo stesso, l‟unicità e l‟aggiornamento in tempo reale. Ilflusso continuo e in tempo reale di informazioni di tipo operazionale dovrebbeconsentire, quindi, alle aziende di ottenere reali benefici in termini diproduttività, reattività agli eventi esterni e supporto al cliente finale (Davenport,1999).Dal punto di vista architetturale i sistemi ERP utilizzano la tecnologia edell‟elaborazionedell‟informazione creando, così, un‟ambiente di elaborazione decentrato. In unsistema C/S i client (front tier) richiedono dei servizi ai server applicativi (middletier) che, a loro volta, interrogano il database server (back tier) per recuperare leinformazioni legate ai servizi richiesti dall‟utente finale. Vi sono così tre stratilogici che caratterizzano la tipica architettura di un sistema ERP:1. Strato di presentazione, composto da una Graphical User Interface (GUI)o da un browser e finalizzato ad operazioni di inserimento dati ed accessoalle funzionalità del sistema.2. Strato applicativo, riguardante le funzioni, le regole di business, leprocedure, la logica ed i programmi che operano sui dati ricevuti/trasferitida/verso i database server.3. Strato della base di dati: si occupa di gestire i dati operazionali quasiesclusivamente attraverso gestori di basi di dati relazionali.14

L‟enfasi posta sull‟efficienza e l‟efficacia a livello operazionale tipica dei sistemiERP non deve però oscurare il ruolo fondamentale rivestito dagli ttereadisposizionedell‟organizzazione strumenti di controllo della gestione che consentano sia ilmonitoraggio in tempo reale dei processi sia un adeguato supporto alle decisionitramite differenti livelli di aggregazione dei dati di origine operazionale.Quest‟ultimo aspetto è estremamente significativo del processo di convergenza,ormai consolidatosi nell‟ambito dei sistemi ERP, fra sistemi operazionali einformazionali. La Figura 14 evidenzia proprio il percorso evolutivo dei sistemiERP da applicativi con caratteristiche puramente operazionali a strumenticompleti con funzionalità di DW e, più in generale, di Business Intelligence.Figura 6 il percorso evolutivo dei sistemi ERP da applicativi operazionali a strumenticompleti con funzionalità di DW e BIFonte: Sammon et al. (2003)Osservando l‟evoluzione del rapporto fra sistemi operazionali ed informazionali,con un occhio di riguardo al ruolo dei sistemi ERP, è possibile isolare tre periodidistinti (Sammon et al., 2003): un primo periodo (fino alla metà degli anni ‟90) in cui, dal punto di vistaoperazionale, vi erano soluzioni legacy o applicativi gestionali creati sullespecifiche esigenze delle aziende committenti. I sistemi informazionali,15

quando esistenti, operavano in una logica di integrazione supplendo cosìalla frammentazione delle isole informative tipiche delle architettureoperazionali di quel periodo. In sostanza le applicazioni di DW eranopensate per fungere da mero contrappunto dei sistemi operazionali(Inmon, 1999). Un secondo periodo (dalla metà degli anni ‟90 fino al 2000) che sipresenta caratterizzato da soluzioni ERP fortemente integrate �diparametrizzazione sulle base delle specifiche esigenze del cliente. Ilmassiccio ricorso a tale soluzione va ricercato in motivazioni spessoesogene alle specifiche realtà aziendali, quali l‟introduzione della monetaunica ed il Millenium Bug (Themistocleous et al., 2001). Tale approccioha prodotto un‟adesione totale alle logiche procedurali incorporate neisistemi ERP con la convinzione che queste supportassero anche attività ditipo informazionale. Inmon (1999) sottolinea come in questo periodo isistemi ERP si presentano come strutture ibride che offronocontemporaneamente alcune funzionalità caratteristiche di un DWinsieme ad aspetti tipici di un ambiente transazionale. L‟illusione che isistemi ERP supportassero realmente attività di Business Intelligence èdel tutto svanita quando le aziende si resero conto che tali sistemipotevano gestire enormi quantità di dati, ma non erano in grado dipresentarli efficacemente nell‟ottica di un loro utilizzo a supporto delledecisioni (Inmon, 2000). L‟ultimo periodo (dal 2000 ad oggi) è stato caratterizzato da unarivalutazione del DW come strumento per massimizzare i beneficiderivanti della comprovata efficienza ed efficacia dei sistemi ERP dalpunto di vista puramente operazionale. Numerosi autori (Sims, 2001;Raden, 1999; Inmon, 2000; Radding, 2000; Riggle, 2000; Sammon et al.,2003) concordano sul fatto che le organizzazioni si sono infine rese contoche non vi può essere un sistema ERP senza che vi sia un correla

3.3.3 FCS nel ciclo di adozione di un sistema ERP. 115 3.3.4 Definizione di uno schema classificatorio dei FCS. 135. 2 . 3 1. I SISTEMI ERP: DEFINIZIONE E OPPORTUNITÀ 1.1 SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI L‟eterogeneità delle esigenze informative all‟interno di un‟azienda è da tempo .