FONDO GHISI N 107 - Università Degli Studi Di Pavia

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PROGETTO Valorizzazione dei fondi speciali della Biblioteca della Facoltà di Musicologiacon il contributo della Fondazione CARIPLOResponsabile PROF. PIETRO ZAPPALÀ – collaboratore: DR. PAOLO ARCAINIFONDO GHISI, N 107Giuliano / un prologo, due atti, un epilogo di Arturo Rossato ;musica di Riccardo Zandonai. - Milano [etc.] : G. Ricordi e C.,1928. – 63 p. : ill. ; 20 cm. – 4.FONDO GHISI, N 107

UN PROLOGO, DUE ATTI, UN EPILOGODIARTURO ROSSATOMUSICA DIRGCCARDO ZANDONAIPREZZO LIRE4.-G. RICORDI E C.EDITORIMILANO - R O M A - NAPOLI - P A L E R M OLONDRA LIPSIA - BUENOS AIRES - S. PAULOPARISSOC. ANON. DES ÉDITIONS RICORDINEW YORK G. RICORDI E CO. ING.---

Dalla ,'Leggenda AureaJACOPO DA"diVARAGINEProprietà per tutti i paesi.Deposto a nornia di legge e dei trattati internazionali.Ttitti i diritti di esec itione, rappresentazione, iproduzione, traduzione e irascrizione sono riservati.A11 riglits of execution, represeutation, reprod«ction,translation and tianscription are strictly reserved.(Coopvright MCMXXVIII, b-u G. RLcordl &(Pubblicato(Prlnted?nr al )co.)n e l 1928)(ImpriméeliItalia).Uno die che Giuliano, il quale era un gentile giovane, intendeaa cacciare e inseguiva u n cerbio, il cerbio rivoltosi a lui, slgli disse: " T u sarai micidiale di padre e di madre.,."Quegli, udendo ciò, fortemente isbigoftio; e perchè non gli a v venisse quello che awea udifo dal cerbio, in celato, lasciandoogni cosa, si parti; e vennesene a ana confrada molfo dalungi, e portossi valenfremente in ogni luogo e in battaglia infin che tolse per moglie una grande castellana.Infraffanto il padre e la madre di Giuliano, conl'ristaii moltode la perdufa del loro figliuolo, si misero ad andare per lamondo sollicitamente, per ogni parte cercando.A la perfine capifarono al castello del quale Giuliano era signore, e con ciò fosse cosa che egli non vi fosse allora e lamoglie domandasse chi e' fossero, coloro le dissero ciò ch'eraintervenuto, sì che ella intese, per quelle parole, che ell'eranoil padre e la madre del suo marito. T i c e v e f f e l i dunqae benignamente e diede loro a giacere nel letto suo.Giuliano, tornando, enfrò in camera quasi come v olesse isqtegliare la moglie sua e vegyendo dormire due insieme, per s òche la moglie 1ksse con uno adoltero: trasse fuori la spada eambed re uccise.Uscenc A ",:A" ,la moglie e, maracl igliandosi,domando ch'eranoquegli che dormiano nel leffo: " E il vostro padre e la vosframadre. 'vruG.'

Queglit udendo ciò, divenne quasi morfo; e partendosi da quelluogo venne a un grande fiume per fare iviritto la peniteneia.Una notte riposandosi Giulhno, ch'era molto lasso, e a essendouno grandissimo freddo, udie una voce che mirabilmente lochiamava.Tosto si levò.E poco stante, colui il quale lo chiamava apparve isplencJientee disse: " O Giuliano, il Signore mi mandò a te, e mandatia dire ch'egli ha accettata la tua penitenefa." E cosi Giriliano riposò in CristoPERSONAGGIIGIULIANOREGINELLAIL PADRELA MADREIL MESSAGGEROUN ALTRO MESSAGGEROLA FANCIULLAL'IGNOTOL'ARCIERELA FANTEIL CRQCIFEROIL SOLDATOVOCI DELLA TERRA - VOCI DEL CIELOANGELI - POPOLOIn Un tempo lontano.

Grande selva. Nella luce del giorno gli alberi spiccano controi1 cielo sereno. Radici, fronde, fiori ed augelli laudano NostroSignore Creatore. Come la lauda si innalzerà, luci diverse, orverdi, or porporine, ora azzurre e d'oro illuminano tronchi,raini, foglie e fiori quasi che la selva, rapita in Dio, ardessedi letizia e così ardendo cantasse.Un sentiero passa lontano.VOCI,l lontane- Ave!- Ogni pianta apre i! suo cuore e canta.-O luce santa!- Aura soave!- Amore!T U T T A LA SELVAlGiù nella terra buia le tristi radici in gran pianto.IT e clamano, SignorelRADICI.O Santo! O Santo! O Santo!T U T T A LA SELVAISu per i vivi rami, gli augelli, le fronde e ogni fioreT e laudano, Signore.;.

GIULIANO--PROLOGO\\\15\\AUGELLIUn gr'do di morte fa sbigottire le creature rapite in Dio. Sul sentieroappare Giuliano, affannato? i capelli biondi intorno al viso acceso. A inpugno 1"rco e guarda intorno a sè, come chi insegua una fiera. La lucesi ritrae h poco a poco e la selva si abbuia impaurita.Amore!FRONDE\Amore!FIORISaettala! Saettala!Amore!TUTTA\SELVATe, nel bel dP che allumina e ch'ora per notte siabbuia,laudan le cre-t «re.,.lfermandosi e guardando nel folto. Che fiutaora sul vento, in gran tremor, disfatta. .?spiando, cauto, quasi seguendo 5 movjmenti della fiera.Ansima!., Langue Non ò mai vedutacervia sì bella ismisurata e ratta.Certo per la gran selva ella è perduta.RADICI6 Santo!,,.AUGELLIcon un grido soffocato di gioia, sempre spiandoOd Amore!No! Due cerbiatti, due cerbiatti allatta.TUTTIAlleluia!-Amore, Amore se', bello Signore!Amore, Amore se', per ogni vita!- Amore che dà frutto e che dà fioresì ch'ogni creatura arde rapita.- Per laudarti ogni pianta apre il suo cuoree la fiera ristà impietosita.---incoccando rapidamente, i iginocchiandosi, prendendo la mira.Ah! I tuoi cerbiatti popperanno sangueo. .In gola ti percoto.Tende l'arco, o loi abbassa, muta di luogo e spia ancora.Ansima.Langue.- Ave, allegrzzza santa!La selva si abbaia di più. I1 giovane spiana ancofa l'arco. Poi si. levairrequieto. Siinginocchia mutando di luogo come chi cerca di colpiresicuro. Finalmente Incocca, toglie la mira acutamente, Ma d'improvviso balza in piedi.- T e ogni vita canta!La maledetta! Non c'è più. È fuggita!Ave, Signore!Amore! Amore!

-- .-- - -PROLOGO\\14GIULIANOI'i -In corruccio sdegnoso e fierissimo si guarda intorno comealtra preda. Tende l'arco contro i rami degli alberi.dei rami brillano due grandi occlii di fuoco. Giuocchi sbalzano in alto come se la belva percossavoce tremenda riempie la selva e il silenzio.,/IQuale altra preda placherà il mio cuoreche dalla morte altfui sugge la vita?lScocca. U n grande augello cade. Scocca ancora. Cade un'altra creatura.Preso da gioia e da furore il giovane saetta allora a gran colpi, facendogrido. L a selva si abbuia più rapidamente.T n ch8, mi uccidi. tu. ucciderai tua madre!\GIULIANO,No!.A te, bel frate, sui rami in tremore!A te, sirocchia, un bacio di ferita!con u n grido soffocato di terroresesto no!LA VOCEA te, sull'ali dal bello colore!E tuo padre!,.Hallalì! Hallalì!. Scocco ed atterro!Ferro su ferro!. Scaglio il cuore e il ferro!.GIULIANOA i suoi piedi cadono le creature trafitte. Il buio scende pii minaccioso.Giuliano si china sugli uccisi e li palpa inebbriato.Profumo giocondo di sangue! Profumo giocondo di strage!levando il capo e quasi percosso dalla tenebra e dal silenzioNo. Questo no! Gesù!La voce ulula ancora "Maledetto! Maledetto! ", poi tace. Gli occhi difuoco s i spengono. Si ode il tonfo cupo di crn gran corpo che stramazza. Giuliano cade allora sulle ginocchia, il volto a terra. Silenzioprofondo. M a a poco a poco il giovane leva il capo e si ritrae in piedi.Deh! Come abbuia ratta la grande foresta d'iritotno!GIULIANObalzando in piedi, serrando in pugno I'arco e spiandoChi è là nel folto?,. Due occhi! Due occhi vermigli di bragc.La voce orrenda! Che parlò? Che disse?Il padre uuecidzrò, io, di mia mano?con gioia feroce e soffocataLa cervia! La cervia! Ritorna nel c v o .Si crede sicura.Incoccando, inginocchiandosi, togliendo la miraLa dolcc madrc che mi benedisseio colpir&. io figlio suo. Giuliano?vedendo gli augelli (iccisi e fissandoli smarritoNegli occhi la colgo. Nel covo non fa, pi4 ritoino.Tende I'arco,15.Sangue! Chi tante vittime trafisse?esita, à un .inconscio smarrimerito.O paura!come percosso dal peccato, invocando pietà dal cielo

---Peccai, Signore! Fuggirò lontano!Non toccherò mai piis arco e saetta,più il focolare che all'alba m9aspettaTutto farò! L'oppresso che in te fidain me vedrà tuo cavalier valente,darò ogni gioia perchè un cuor s3rrida,morrò sperduto fra lontana gente:ma non volrre, non voler che uccidachi Ia vita mi diè soavemente.Deh! Non volere, non volere ch'iopercota il sangue, il dolce sangue mio./l(IIlTrabocca ancora col volto a terra, piangendo. Una luce fioca illuminaallora la selva. Il cielo più alto schiarisce. Un mormorio di voci celesti trema nel silenzio. Entro una nuvola, che s'illumiria sempre pih,appaiono Angeli ardcnti. La selva, tocca dalla luce di Dio, riprendeil canto.Pace, Giuliano. I1 cielo ode il tuo granide pianto,Pregalo e spera.ANGELI.Amore !.Pregalo e attendiSELVA. --PROLOGOSELVA.SELVA-- -.O Santo!L a luce accende tutta la selva. E la selva, illuminata dalla bontà Divina che f a difende, spande a miracolo la sua lattda d'emore. I1 cantosi leva alto e gioioso.-Amore, Atnore se', bello Signorc!- Amore, Amore se', per ogni vita!-Amore che dà frutto e che dà fioresì ch'ogni creatura arde tapita.- Per laudarti ogni pianta apre il suo cuoree la fiera ristà impietosita.- Ave, Signore!- Ave, allegrezza santa!- Amore! Amore!- T e ogni vita canta!Giuliano leva a poco a poco il volto. Rapito nelle voci divine cliescendono dal cielo e salgono dalla terra, giunge le mani in atto dipreghiera. La luce lo avvolge. In ginocchio, gli occhi fissi lontano, eglisembrerà già in Dio. L a Visione degli Angeli scompare e il canto dellaSelva riconoscente sale sempre più alto verso il Signore.

Terricciuola aperta, nella rocca di Reginella in un luogod'oltremare. Nel fondo una larga muraglia alla quale si saleper una breve scalea. A destra il portale della rocca.Nel mezzo della muraglia una grande porta chiusa da serrami pesanti.È la prima ora dell'alba. Davanti la porta stanno in vegliadue uomini armati. Sulla muraglia vigila un giovane soldatoe un vecchio Arciere.Dritta nella tunica bianca, coi capelli sciolti sulle spalle, Reginella - fanciulla dolce e serena - segue ogni atto del vecchioArciere che spia tra le rnerjature e guarda il cielo, nel qualemuoiono le ultime stelle.Nel gran silenzio notturno suona una voce lontana. Un'altrarisponde vicino.Il giovane soldato sulle mura fa, eco.VOCE LONTANANessuno ancora! In veglia,VOCE VICINAVeglio!SOLDATO,srille muraNessuno ancora.REGINELLA, alt'hrciere segnando un punto lontanoIGuarda! Son lampi d'arme?

RIMOREGINELLAARCIERE, scrutandoE un luccicar d'aurora.REGINELLAArciere! Credi corn'io credo e sento,che tornerà, che tornerà Giulianouscito a sfida ed a combattimento?ARCIEREGià dieci cavalieri sfidarono a battagliai1 Ba baroche i passi da un anno ci asserraglia,ma non tornò più alcuno, Regina. Al primo alboresolo il cavallo torna. cade là sotto e muore.I![/.Piega il capo sulle mani. Cieli piì? vivi. D'improwiso suona unlamento doloroso. Ella solleva il volto. L'arciere ascolta.POPOLO, da fuoriRegina nostra ! Reginella santa!Nel nome di Gesù apri le porte!REGPNELLACome il dì ch'egli giunse di lontanoe il cuor mi prese per distruggimento,così ora franco cavalier cristianoè uscito in arme a nostro salvamento.È uscito in arme e si portò il mio cuoreche di lui, che di lui tutto si muore.VOCE L O N T A N ANessuno ancora.1 )[!iArciere! Tornerà. Deve tornare,ch'io sono sola, orfana e sola al mondo.Consacro a lui se torna il focolareed il mio amore semplice e profondo.Se il ciel lo trasse a me fin d'oltremarelontan dalle sue genti e vagabondo,il cielo, il ciel che vede la mia penalo salverà. Lo attendo qui Serena.VOCE VICINAREGINELLASon le mie genti!ARCIERE, scendendo e aprendo la porta della roccaAppena l'alba è spantasempre così fan vocero di morte.Entra, grave di dolore, una turba di uomini e di donne. Accampagnano una fanciulla dalle vesti lacere e i capelli arruffati, assorta, comefolle. Sul capo ella à una corona sgualcita di fiori, I polsi legati dauna grossa soga.DONNEGuarda, Regina, questa dolce infanta!Guarda il suo volto!- Guarda le ritorte!

ATTO PRIMO25UOMINI; con un gridoFPANCIULLA, danzando- Fu il Barbaro!I1 sangue m'invermiglia i piedi!- Fu il Barbaro!Io rido e danzo.DONNBRegina!DONNE- I1 Barbaro!UOMINI- 11 feroce!Tutti egli trae così. tutti a r i n a !L a fanciulla avanza assorta verso Reginella. Reginella percossa dapietà scende a mezza scalea.UOMINIO Reginella! O Reginella! Vedi?REGINELLAVieni dai monti?FANCIULLAÒ il pianto in cuore e il pianto nella voce!FANCIULLA, in delirio dolce e lamentoso. cedi!Deh! all'allegrezza che ti porgoSì. dai monti. Aspetta.Danzerò! Danzerò! Non ti crucciare.Mio padre à nella gola una saettaed insanguina tutto il focolare.Deh! Non tenermi. non tenermi strettach9ella, mia madre, si potria levare.È morta? Morta? Danzerò!. Pietà.Uccisa? Danzo! Tra là là, là là.Danza angosciosamente. Alcune donne si coprono il viso colle mani,Gli uomini si serrano a gruppi, minacciosi. L'Arciere vigila. Albachiara e festosa.DONNE, cadendo in ginocchio, le mani alteGesii! Perchè sei morto sulla crocese non percoti chi non à pietà?FANCIULLACedo! Son tua! T r a là, là là, là là!Trabocca sulle ginocchia, di schianto. Le donne la sollevano. Ma gliuomini fanno grido minaccioso*UOMINIREGINELLAMisera!- Ucciderlo!- Uccidetelo!- Da un anno ormai ci serra!"

27ATTO P R I M OPOPOLO- Daun anno ci p e r c t ee insanguin.7. la terra!- Ucciderlo!Ritornerà?- Uccidetelo!REGINELLASì!le braccia al cielo, implorando-L'albadegno!L'Arciere si erge, accuuua lontano e fa grido improvviso.Pietà per noi! Pietà!rosseggia. Reginella scende lenta la scalea.ARCIEREI1 segno! La battaglia P terminata, 111 segno!REGINELLAN o n disperate, genti. Uno combatte. làPOPOLO,hT u t t i cadono iu grnocchro. Reginella, ( o piedi, giunge le mani inatto di angosciosa preghiera I.'arcrere guarda e accenna. Un primo echiaro raggio dc sole.scoratoPOPOLOGiuliano!- Dio Signore! Dio Signore!REGINELLA,con fede zrdooteNon sia morte anch'egli invano!Sì! Giuliano! Per voi, per meè a battagliaREGINELLAPOPOLOO Maria, Madre di Crist.o, riconduci a noi Giuliano!N o n tornerà. !I cemicotutttoramai sbaraglia.Suona un fioco galoppo lootaoo. Tufir si alzano aacoltanda,REGINELLAPOPOLONo. Dio che vede e giudica ci tenderà la mano.I1 galoppo!N o n disperate, genti! Ritorrrerà, on pih fede, quasi con gioia---concitatoÈ un messaggero Viene a corsa.al soldatoApri la porta.Egli 2 pro e!lARCIERE,ll-(l

ATTOIi soldato apre quanto basta la porta della mura. Irrompe il Messaggero. E affannato S: volge alla Regina. T u t t i aspettano ansiosiIl soldato apre la porta che aveva richiusa. Entra un uomo affannato. Cade. Si leva sulle ginocchia. Balbetta ansimando.e immobili.MESSAGGEROMESSAGGERO, balbettandoGenti! Genti! Il suo destriero!.Giunge! Giunge! Il suo cavallo. Parea «nìombra,.REGINELLA, disperataREGINELLA, affannataE tu 1% scortaMa Giuliano egIi è in arcione?U u stzono pi& fortc di galoppo. Reginella sale d'impeto sulle mura. Lafolla si serra, si addossa in gruppi, concitata e ansiosa.MESSAGGEROSì! L'ò scorta e ò dato il segno.FOLLA-POPOLO, sperando, dubitandoGesir nostro, miserere.- No,t lontano.-Il galoppo ora è sul vallo.Cielo, aiuta!REGINELLA, con ansiaM a in arcione. su 19arcione, .1'3; veduto il cavaliere?ARCIEREf proteso, indicando, gioiosoIl cavallo! I1 suo cavallc!Una folata di galoppa pii? vicino fa volgere tutti verso le mttroQualcuno sale di corsa.REGINELLA, con «n grido vittoriosoFOLLARitorna! È in arcione! Vittoria! Vittoria!U n p l o p p o più vicino!Sqttillano trombe lontane, Rispondono trombe vicine. I1 galoppo rombida presso. I soldati spalancano la porta. Entra altra folla a corsa.'Lzgenti si abbracciano. Sole vivissimo.REGINELLA, all'hrciereGuarda!FOLLAARCIERE- Ritarna! Ritorna!È l'altro Messaggero!Viene a corsa! Apri la porta!- Gesls!- Gloria! Gloria!

JUà già il vallo!-- Galoppa nel i a n o !- Vittoria! Vittoria!- Giuliano! Giuliano!- VarcatoA mezzo della porta, illuminato dal sole, il cavallo tenuto alle briglieda soldati, appare Giuliano, È armato. A visiera alzata. La spadanuda. Nobile e grave. Sul cavallo, a traverso I'arcione, pende il corpodel barbaro ucciso. Si fa «n gran silenzio. Giuliano s i trae I'elrno.GIULIANO31ATTO PRIMOGIULIANOEscono tutti. L'arciere chiude la porta delle mura ed esce da quelladella rocca che pure richiude dietro di sè. Le voci lontane taccionoa poco a poco. Reginella scende lentamente dalla scalea. Giuliano laguarda immobile.GIULIANO, porgendole la spadaReina bella! Mi donaste pacei1 dì che venni alla vostra contrada:ora i1 bel dono, che a chi sa più piace,vi rendo in umiltà sopra la spada.Genti! Nel nome di Gesù e Mariala vostra terra è liberata. Portoqui sull'arcione perchè in pace siail corpore del barbaro che ò morto.Dategli sepoltura umile e piachè ben fu prode senza aver conforto,Giuliano, viva chiarità di facenella notte che intorno ora dirada,Giuliano. un altro dono io v'ò donato:Il cuore. il cuore. il cuor racconsolato.e uitornate lieti al focolareché tempo vien per vivere ed amare.GIULIANO, tristeREGINELLA, posando la spadaScavalca agile. I soldati traggono fuori dalla porta Il cavallo. Legenti fanno grido e li seguono.Non ò più cuor, non ò più genti e terra.REGINELLA, con gioia trionfanteREGINELLA- La terra è liberata! Giaria a Giuliano! Gloria!Ella è già vostra questa terra mia.POPOLOGIULIANO, cupo- La terra è liberata! Iddio ci diè vittoria.Porto con meco dispietata guerra.- L'anima rallegrata, or più nessuno affanna!- Hosanna a Dio!- A Giuliano!-Hosanna! Hosa-rina! Hosanna!REGINELLAVi starò a fianco in dolce prigionia.

32A T T O PRIMOGIULIANOche nulla cliiede e tutto quanto dona,lieta se al rintoccar della campanaquando a1 ricordo il cuore s'abbandona,troverai nel mio cuor, nel mio sorrisodella tua terra e di tua gente i1 viso.GIULIANOTriste destino ogni mio passo serra.Soavemente vi aprirb la via.'4GIULIANOGIULIANONon ò che un nome, sconosciuto e vano.,Stringimi forte! Dolce t ismemoraredopo l'affanno e la battaglia dura.REGINELLASiete Giuliano: vi dirò "Giuliano!"REGINELLARimangono in silenzio un attimo. Egli la guarda dubbioso e assorto.Quindi la chiude dolcemente fra le braccia.T u sapesti la terra liberare,io d'ogni pena ti trarrò secura.GIULIANOGIULIANOOcchi soavi come in sulla seraun lume che risplende al davanzale;occhi soavi come la preghierache nel silenzio della notte sale,per voi, per voi si placa la buferache sopra il capo ancor mi batte Palee per voi tornerò umile e pio,in fede al mondo ed in perdono a Dio.REGINELLA, abbracciata a lui, soavementeSì. Quale vuoi, sarò. Ombra lontanao luce presso a te limpida e buona.Sarò come una picciola fontanaPicciola fonte dal fresco cantare,donami tutta la tua gioia purae donami la pace: onde l'oblioscenda pietoso sul destino mio.E un dì, se al rintoccar della campana,'1'lquando al ricordo il cuore si abbandonaio rivedrò la mia terra lontana,nel tuo sorriso che in bontà si donail ciel benedirò, dolce sovrana,il ciel che tutto per amor perdona:picciola fonte dal fresco cantareche nulla chiede e tutto sa donare.53

34GIULIANOREGINELLA, vicino a luiSarò la fonte dal limpido cantoche nulla chiede e dona tutto quanto.GIULIANOCosì. Sul cuore.,REGINELLACosì sempre sia.GIULIATTOPer sempre, sì, per sempre, anima :nia.Si baciano. E così rimangono, leggiadri e belli, nella luce del sole.

Una piccola, intima stanza nella rocca di Reginella, Neifondo una porta ad arco, ornata da due sottili colonne, mettein un corridoio, a fianco al quale si vsde la tenda che nasconde L'alcova. Nella parete di destra, :n focolare. In quelladi sinistra, una finestra alta, a colonnine. Bue usci ad archetto, bassi: uno presso i1 focolare, uno poco discosto dallafinestra.È un crepilscolo procelloso e torbido. Alcuni candelabri sonoaccesi sulle cassapanche; presso il focola eun desco e alcunescranne spiccano nella ltrce del fuoco; vicino la finestra,sopra un'altra cassapanca stanno l'arco, le saette e il coltelloda caccia di Giuliano. Uno specchio pende dalla parete.Reginella t seduta al focolare in abito notturno e guarda amorosamente Giuliano i1 qtiale sta immoto ed assorto vicinaalla finestra iissando il cielo, schiarito da fiochi lampi. Alcune fanti entrano ed escono dalle porticine portando le robenell'alcova: coperte, cuscini, sopraletti. Il corridoio è illumi a t oda una lampa.detta c5e pende dalla volta.;INELLA,a GiulianoPerchè ogni sera in gran malinconiaguardate il cielo così muto e intento?GIULIANOPenso alla terra ed alla gente miache mai non rivedrò per giuramento.Padre e madre non sanno ove i'mi sPa,

ATTO SECONDOmuta è la casa, il focolare spento,ed io non tornerò per consolarechi attende in pena senza disperare.Giuliano accompagna Reginella verso l'alcova, ma uno strano ululodi fiera suona d'improwiso. GIullano balza alla finestra, d'impeto, saccenna fuori, curvandosi sul davanzale.Le fanti escono dall'alcova e sostano lcggiadramente fuori dal corridoio.GIULIANOFANTE, a ReginellaREGINELLAL'alcova è pronta.Chi mai?TUTTE, con un inchinoGIULIANO.Eccola là,.Guardate!. Come spia!.Dolce notte,La fiera!REGINELLA, levandosi dal focolareAndate.FANTI, sull'uscio, sostando e inchinandosi ancoraToglie l'arco dalla cassapanca: incocca rapido m a saetta. ma subitamente scorato lascia cadere arco e quadrella, ritraendosi dallifinestra.GIULIANONon oso.Iddio vi doni fino a dì riposo.GIULIANOLa dolce notte.Le donne escono. Reginella, in atto grazioso, si awicina allora a Giuliano indicandogli l'alcova.Non posso più toccare' arco e saetta,ella a sfida, ringhia là ed aspetta. EdSiede su!ln cassapanca e piega il volto sulle mani. Reginella Io guar.da un istante e poi gli si avvicina dolce e amorosa, carezzandogbrl capo.REGINELLA.REGINELLANon mi accompagnateal fido letto nuziale, suoso?GIULIANOSì, donna cara.39Sposo! Io non so chi sia la vostra gente,ma so la pena che non vi abbandona.Deh!. ritornate a me,soavemente.GIULIANOSposa! al dolore che ignori perdona.

REGINELLA, come se cullasse un bimboREGINELLAQuando il pensier ti fa così dolente,quando al ricordo il ctrore si abbandona,.guardami a troverai nel mio sorrisoe di tua terra e di tua gentc il ,vi;o.Oiinè! Son solo ed in malinconia!GIULIANO, levandosi e cingendola alla vitaSei buona e bella! Sei soave tanto.REGINELLA, traendolo verso il focolarePadre e madre si mettono in camminocol faLntolino:forse egli è là nel brolo il lusignolo".c m grazia fanciuIiescaIo nulla so di te, per dismagarequesta che torna nostalgia di pianto,ma so la nenia del tuo focolare.GIULIANO, graveIl padre mio, la madre mia soltantoconoscono quel semplice cantare.REGINELLA, vezzosa, a dito Levato, continuando.La44Da11agaiba fuggito è i1 Iusignoloe il fantolino cria:- Chi mai li avr'r I'usolo?Chi mai li avrì I'usolo?dolce nenia del vago usignuolo.GIULIANO, assortoChe so! mio padre sa. mia madre solo.Fioco lampo in cielo. Allacciati alla vita come due fanciulli, i gi'ovani sono giunti vicino al focolare. Ella siede sulla panca, con materno e grazioso atto. Egli le si accuccia ai piedi a guisa di fantoIino,posandole il capo sulle ginocchia e lasciandosi cullare. La luce delfuoco li illnmina, sì che spiccano nella pznombra della stanza.GIULIANO% resanta! O focolar lontano!"Cantan gli augei nel holo a gran dilettoe il fantolino cria:- Sei l?, lusignoletto?Sei l?, lusignoletto?Torna ch'io piagno di malinconia!Padre e madre si mettono in camminoe in sul mattinotorna dal brolo a volo il lusignolo,"Ella si curva strl volto di Giuliano, assorto, e lo bacia sulla fronte.Giuliano non si scuote.REGINELLACome l'animo e il cuor vi rasserenail bel cantare della vostra gente.

GIULIAN43ATTO SELUIYUUTuono. Lampo piit vivo. Rombo di vento. Le vette degli alberi ches'intravvedono dalla finestra ondeggiano. I1 ringhio feroce della belvarisuona alto. Giuliano balza d'impzto e corre al davalizale.REGINELLAGIULIANOma il desiderio di mettervi in viaIl ringhio! Il ringhio! È là! Raspa la ien?,e guata con il fiero occhio lucentee andar pel bosco procelloso e solo.,No! Non vi strugge la malinconiape1 semplice cantar del lusignolo,.GIULIANO4mperiosoChe dite?L'arco!Ella glielo porge, ma Giuliano si ritrae smarrito.No.No. Non voglioElla posa il dito sulle labbra, invocando silenzio, corre ali'arco, loprende e glielo pone nel pugno vezzosamente.REGINELLAEccovi l'arco, anima mia,REGINELLA, fissandoloArdi di pena.,.L'arco che tanto vi dà pena e duole.GIULIANO.GIULIANO.Che fai?Non posso., ChiudiREGINELLA, chiudendo la finestra, posando l'arcoTanto fieramenteper una belva ti crucci, signore?REGINELLA, movendo leggera verso la cassapanca, togliendo i1coltello e porgendoglieloE il coltello.ritrovando e porgendo quanto toglie con grazia puerile.e le saette.GIULIANO, a pugna serrate, fiero, tra i denticorrendo allo specchio, guardandosiAh! trapassarle d'un sol colpo il cuorc!Il ringhio tace. La regina allora sorride e si awicina a lui, congioiosa e puerile malizia: il dito alto a modo di fanciullesco rimbrotio.Attendi.ritornando a lui dopo essersi rassettata.Ed il mio baclo. Va'! Se' armato. Scendi.

.LTTO.GIULIANO, dubitoso, poi risoluto, scuotendosiSì !REGINELLA, ammirandoloCome t'arde di letizia il volto,.,!GIULIANO movendo verso la pariaTrarrò soltanto una saetta: questa,.arrestandosiNo, Forse il bosco è nell'ombra sepolto.REGINELLA, lieta, incitandoloConosci ogni sentier della foresta.Va', mio diletto,. Chi l'ardir ti à tolto?45SECONDOp.Esce di corsa. R u m o r di vento. Poi silenzio. La fanciulla rimanesola. Si awicina al focolare acceso e, nel rattizzare la fiamma, la cantilena dell'usignolo le ritorna in cuore. La mormora allora piau piane.REGINELLA"Dalla gaiba fuggito è il lusignoloe la sposa ora cria:Chi mai li avrì l'usolo?Chi mai li avrì l'usolo?Oimè! T u glielo apristi, anima mia."alla strada, due voci che man mano si avvicinano contiuuano i1canto. Ella balza s t u i t aed ascolta.VOCIGIULIANO, baldanzoso46E'adre e madre si mettono in camminocol fantolino.Forse egli è là nel brolo il lusignolo."L'ardir.,.?La fanciulla si avvicina rapida alla finestra e ascolta sempre.Si muove risoluto: si ferma di botto.Rimango. Sì. Forse è tempesta!REGINELLAREGINELLAQuel canto!. Sol suo padre lo sa e sua madreo.silenzio improw3soTace!T i prego in nome del mio fido amore.Un lampo vivissimo. Il ringhio feroce risuona alto. Giuliano sbalza,L a fante 'entra. Reginella la guarda quasi trasognata non osando didomandare.GIULIANOFANTERinehia! È ancor IL. La colpirò nel cuore.Dama! Due pellegrini chiedon ristoro e pace.

1qIREGINELLA, con gioia repressa!l111FANTE\/lREGINELLA, sicura, battendo le palme dalla letizia111Son genti di Giuliano,. Son genti di Giuliano!Conducili. Fa' presto Accendi là. Li chiama.Deh! moviti!,. Cantavano giungendo qui?MADRE, curvandosi e baciandola sui capelliiill(11 O benedetta! Tu?.,Chi sono?lREGINELLA.Io!.Due vegliardi. Gawngon d'assai lontano11111jPADRE, traendola in piedi e abbracciandolaDolce fiore!. Dolce fiore!.SU!Si abbracciano teneramente. Poi la fanciulla li prende per manoli fa sedere al tavolo. È lieta, vivace, vezzosa.811FANTE.Sì, damaGioiosamente ella accende alcune lumiere: la fante attizza ancora i)fuoco e porta una lumiera sul desco. Poi esce. Dopo un poco entranoi due vecchi. Egli grave, religioso, ella quasi nascosta dietro di lui,timida. Reginella li attende, piena di letizia negli occhi.PADREDama! Nel nome di Gesù e Mariaabbiam varcata la tua soglia, Siamoda grande tempo, da gran tempo in via.REGINELLA.Sedete qui. Sedete qui.Corre verso l'armadio e rassicura il padre che fa per trattenerla coriun gesto.Oh! ritorno!T r a e vasellami., brocche e imbandisce, andando e tornando, garrula Cridente.Vorrei servire io stessa e consolarevostra fatica.PADRE, ammirandolaAllIl'IlllMADRE, dolcementeIl viso bello e adorno!È qui Giuliano, il figlio che cerchiamo?MADRE.REGINELLA, cadendo ai loro piedi, feliceDov'è Giuliano mio? Fallo chiamare!O padre santo! O madre dolce e pia!Sì! L'usignolo à qui suo nido e ramo.REGINELLA, sempre imbandendrÈ uscito a caccia.

48ATTO SECONDOGIULIIPADRE,PADRE, colpitoOirnè! Come in quel giorno!VaADREmuovendo a braccio di lei verso 17alcovaNon dargli I'insperata nova.MADREE da quel giorno erriain per terrc, e mare.PADRE,47.Ritornerà?come in un'ecoREGINELLAÈ uscito a caccia?Si, Madre. Lo vedreteallegro e bello con la luce nuova.REGINELLASì, buon padre. Or ora.E tornerà con la novella aurora.PADREI due vecchi si guardano delusi. La madre china Il capo. Anche ilpadre, sopraffatto dalla tristezza, regge a fatica. Momento grave di silenzio. U n tuono cctpo.Sii benedetta !.,,;INELLAPADRE, alzando il capo a faticaIl tuono.Con Gesu Signoredormite in pace e rallegrate il cuosz.MADREREGINELLATornerà ?.,,REGINELLA,La dolce notte.con grazia fiIiaIeIRE-MADRE, entrando nell'alcovaPadre, voleteDolce notte.posar con lei nella nuziale alcova?,.offrendo loro il braccio per accompagnarli- - mOh! la sua gioia nel saper che sietegitrnti.JINELLA,allontanandosi dal corridoio e accostandosi alla finestrzI1 gran vento tace.1

50GIULIANOATTOLampi rapidi. Reginella spegne i candelabri, meno quello ch'è suldesco; si leva lo zendado che pone attraverso la scranna vicino altavolo e poi s'avvia verso la porta di sinistra. Ma, nel passare davanti al corridoio, si ferma ancora: entra in punta di piedi, sollevala tenda e guarda nell'alcova.51SECONDOGIULIANO, in delirio, tendendo l'arco e saettando nei buioIo? Prendi allora!scocca.Ah! Fuggi?Dormono g l vicini. Dio vi conceda pace!Esce pian piano. La camera rimane deserta. D'improwiso romba'uragano. Un colpo di vento spalanca la finestra. Nel chiarore di unampo Giuliano irrompe dalla porta di destra. Chiude. V i si appoggia sopra come inseguito. A 17arco in pugno. Guarda verso la finestra, infuacata dai lampi.GIULIANOSpavento! Mio spavento! Urlano ancor tra i lampi!Ah! Il fulmine vi avvampi! Ah! vi flagelli il vento!scoccaPrendi! Ah! Ah! Fuggite?O belve morte. uscite! . Son io che ucccfclo.scocca e si curvaRaggi?Il sangue rinnovella! Fuggite? Ah! Ah! Son lonote!Solo chi dà la morte sa C Rla vita è bella.I1 forsennato saetta a furia. La bufera si placa. Gitta allora l'arco ecade sopra una scranna. D'un tratto si alza e si avvia verso l'alcova.Solleva la tenda, guarda, ristà e retrocede

PROGETTO Valorizzazione dei fondi speciali della Biblioteca della Facoltà di Musicologia con il contributo della Fondazione CARIPLO Responsabile PROF.PIETRO ZAPPALÀ - collaboratore: DR.PAOLO ARCAINI FONDO GHISI, N 107 Giuliano / un prologo, due atti, un epilogo di Arturo Rossato ; musica di Riccardo Zandonai. - Milano [etc.] : G. Ricordi e C., 1928. - 63 p. : ill. ; 20 cm. - 4.