0ROVINCIADI0ADOVA 7ALTERASSO - Lingua Veneta

Transcription

ive

All’amicoDino Durante1

Hanno collaborato:Federica Basso controllo ortograficoMarco Frison vignetteCopertina di Franco Padovan“Barcaroli al Portello” olio su tela 50x70Seconda Edizione 2005Ed. Scantabauchi srl tel. 049.5794781 - fax 049.5791814e-mail: hi.it2

Walter BassoDIZIONARIO DA SCARSÈLAVENETO-ITALIANO3

Provincia di PadovaLa conservazione e la divulgazione del patrimoniolinguistico sono due dei fattori più importanti per lasalvaguardia dell’identità di un popolo.Nel caso della lingua veneta, grazie ai molti autoriche hanno impegnato tempo ed energie, già molto èstato fatto con la pubblicazione di innumerevoli opereche spaziano in numerosi campi dell’editoria.Padova in particolare è ricca di autori checontribuiscono a mantenere viva la lingua con continuepubblicazioni di gran interesse sia nel settoreprettamente letterario (poesia, prosa) che in quelliconcernenti settori più specifici (grammatiche,dizionari, raccolte di proverbi e molto altro).Anche questo nuovo dizionario tascabile, frutto di granlavoro di ricerca, che la Provincia di Padova ha volutofar suo, ricco di locuzioni, proverbi, modi di dire,indovinelli, ormai sull’orlo dell’oblio, può essere un5

semplice strumento per quanti, studiosi o appassionati,si accostano alla “cultura popolare” per riscoprirequelle tradizioni e quella saggezza popolare chepossono far ritrovare il sapore di un passato che nondeve essere relegato ai ricordi ma che può fornireinsegnamenti anche nel nostro tempo.Spero pertanto che questo volume possa entrare in tantefamiglie e far comprendere soprattutto ai giovani lavalidità e l’importanza del mantenimento in vita dellalingua veneta.Il Presidente della Provincia di PadovaVITTORIO CASARIN6

GUIDA ALL’USONella compilazione di questo dizionario si sono addottate,in linea di massima, le regole di trascrizione stabilite nellaGrammatica Veneta del Prof. Silvano Belloni (Padova,1991), ribadite anche nel “Corso de vèneto par vèneti eforesti” (Padova, 2001) curato da S. Belloni - W. Basso D. Durante - Le Bronse Querte.Sono stati quindi aboliti quasi tutti i segni speciali (comela “l” evanescente, che è stata resa come “l” normale anchequando assume un suono semivocalitico evanescente,lasciando la possibilità al parlante di leggerla o meno).Unico segno speciale usato è il trattino “-” per staccare ilsuono della “s” sorda dalla “c” dolce che la segue (comead esempio in “s-cioco” scoppio).Per garantire una particolare semplicità d’uso di questodizionario, che vuole essere un testo base per una migliorecomprensione della nostra lingua, si sono operate alcunescelte che, se non motivate, potrebbero dare adito a dubbiriguardo la loro correttezza: per esempio molti termini checontengono le vocali “e” e “o” anche a distanza di pochichilometri possono venire pronunciate aperte o chiuse(“mòcolo” o “mócolo”, “calièro” o “caliéro”). Si è decisodi riportare la fonìa di maggior diffusione. Nello stessomodo ci si è accostati alle parole tronche (“magnar”) e piane7

(“magnare”) dando in generale la preferenza a quest’ultime.Alcune voci padovane, vicentine e polesane con la “s” ocon la doppia “ss” spesso cambiano in “z” nelle altreprovincie. Si è scelta la doppia grafia, senza ricorrere aparticolari segni tipografici per non generare confusione.In accordo con il pensiero del grande etimologista Prati siè preferito l’uso della lettera “x” al posto della “z”Anche il sistema di accentazione è impostato su criteri dimassima semplicità grafica: a parte i lemmi e le “Frasi diuso comune” che, per permettere una corretta pronunciada parte del lettore, riportano l’accento in qualsiasiposizione questo venga a cadere, per il resto ci si è orientaticon questo criterio: le parole piane, che sono la maggioranza, non hanno bisogno di indicazione di accentografico (ad esempio: “alegro” allegro). Le parole troncheriportano l’accento solo se terminano per vocale (adesempio: “oncó” oggi). Non hanno invece nessun accentografico le parole tronche che terminano con una consonantepoiché si tratta di parole che in origine erano piane(“contadin” contadino). Le parole sdrucciole ebisdrucciole riportano sempre l’accento rispettivamentesulla terz’ultima e quart’ultima sillaba (esempio di parolasdrucciola: “bévare” bere; esempio di parola bisdrucciola:“ciàpeghene” prendine).Risulta invece indispensabile l’accento grafico nel caso,abbastanza comune, di parole omografe (esempi: “bóte” barile, “bòte” percosse; “béco” cornuto, “bèco” becco).8

Il segno rimanda il lettore ad un termine che che ha lostesso significato.Il segno indica la radice del lemma e viene utilizzatosolamente per indicare i verbi riflessivi.L’indicazione (arc.) può essere definita un po’ arbitraria inquanto molti lemmi possono essere scomparsi dalla parlatadi una data località ma essere tuttora in uso in altre. Si ècercato quindi di segnalare con questa indicazione queitermini che non sono più di uso corrente. Per i modi didire, proverbi ed indovinelli abbiamo tenuto come base laparlata padovana e polesana, d’altronde comprensibilissimaanche in altre zone. Si è ritenuto opportuno inserire anchealcuni neologismi (pochi in realtà) che hanno solo lo scopodi dimostrare (se ancora ce ne fosse bisogno) che la linguaveneta è una lingua viva e come tutte le lingue vive soggettaa continue variazioni. Per l’etimologia, che in questovolume appare solo in pochissimi casi, si rimanda il lettoread altre opere come al Nuovo Dizionario EtimologicoVeneto-Italiano Italiano-Veneto di W. Basso e D. Durante.9

LA LINGUA VENETAConseguentemente all’espansione dell’Impero Romano illatino, lingua appartenente al ceppo indeuropeo edinizialmente confinata a Roma e nelle sue immediatevicinanze, divenne una sorta di koinè linguistica, dapprimadiffusa soltanto in Italia, poi in tutta l’Europa.Dalla sua diffusione e dall’inevitabile contaminazione conidiomi diversi, il latino subì una graduale ma consistentetrasformazione.In particolare nel settore dell’Italia nord - orientale il latinovenne in contatto con la lingua di origine celtica diPaleoveneti, Veneti ed Euganei, dando origine aquell’archetipo linguistico che poi diventerà l’attualeVeneto.La lingua veneta attualmente può essere suddivisa in cinquegruppi essenziali:Veneziano, Vicentino, Padovano e Polesano,sostanzialmente simili dal punto di vista lessicale, sebbeneovviamente caratterizzati da alcune diversità. NelVicentino, Padovano e Polesano le vocali finali rimangonofisse; soltanto la “- e” o la “-o” cadono dopo la “- n” nelleparole piane. Nel Veneziano invece la “- e” cade anchedopo la “- r” e la “- l”, mentre la “- o” cade nei suffissi “ol”, “- iol”, “- er “ e “- ier”.TrevigianoVeronese10

Trentino e Veneto - GiulianoFeltrino - BelluneseTale suddivisione, indubbiamente utile dal punto di vistadidattico, va comunque ritenuta arbitraria in quanto nonesistono effettivamente confini precisi tra le varie parlate.Teniamo a precisare che nella compilazione di questodizionario sono stati presi in considerazione i lemmiappartenenti ai gruppi “a”, “b” e in parte “c”, i qualirisultano i più omogenei.Ovviamente alcuni termini risulteranno assenti, non sonostati presi in considerazione i lemmi che risalgono a primadel ‘900, appartenenti quindi a lingue quali il ruzantino oil cimbro, per le quali lasciamo al lettore la consultazionedi pubblicazioni specializzate reperibili in commercio.11

TAVOLA DELLE ABBREVIAZIONIaccr.agg.agg. scl.etim.fig.ind.inter.lat.loc.loc. avv.loc. v.mecc.mus.accrescitivoaggettivoaggettivo riezionelatinolocuzionelocuzione avverbialelocuzione verbalemeccanicamusicale12

n. c.qlcu.raff.s. f.s. m.scherz.sign.v.v. aus.v. intr.v. rifl.v. tr.vezz.volg.zool.nome proprionumeraleonomatopeicoparticipio passatoparticipio meproverbioqualcosaqualcunorafforzativosostantivo femminilesostantivo maschilescherzososignificatoverboverbo ausiliareverbo intransitivoverbo riflessivoverbo transitivovezzeggiativovolgarezoologia13

Aa inter. - prep. a. (etim.) Dal latino “ad” versoabaìn s.m. abbainoabandonà agg.- p.p. abbandonato; non frequentato; trascuratoabandonàre v. tr. abbandonare; lasciare. El ga abandonàla morosa ha lasciato la fidanzataabitassión s.f. abitazioneabocalménte avv. oralmenteabondànsa s.f. abbondanzaabondànte agg. abbondanteabórdo s.m. abortoabrassàre v. tr. abbracciareacaldà agg. - p.p. accaldatoacaldàrse v. rifl. essere accaldatoacanà agg. - p.p. accaldato; scalmanato. Corrisponde all’italiano antico “accanato” che significava inseguito,stizzito; da “can” caneacanàrse v. rifl. essere accaldato; essere scalmanatoacàssia s.f. (bot.) acaciaacetàre v. tr. accettareacèto s.m. accoglienzaàche s.f. pl. gambe. (etim.) Dal latino “lacca” tumore allegambe degli animali da tiro. Tirare le àche morireacòrdo s.m. accordo, pattoacòrsarse v. rifl. accorgersi; avvedersi. (etim.) Dal latino15

popolare “adcorrigere”, composto di “ad” a e “corrigere”.Significa “correggere una impressione falsa dopo averlaben valutata”. El se ne acorsarà nel pissare se neaccorgerà al momento opportunoadìo inter. addio. Adìo bisi tutto è perdutoadissión s.f. addizioneaeràro s.m. (bot.) edera. (etim.) Termine collegato con illatino “hedera” che aveva il significato “quella che prende”afanà agg. - p.p. affannato, agitatoafanàrse v. rifl. affannarsi, agitarseafanéto afànoafàno s.m. affanno; malessere di stomaco; nausea;svenimento. (etim.) Dal provenzale “afan”. Bepi el me faafàno Giuseppe mi è molto antipatico; la ga i afàni ha lanausea da gravidanza; la ze ‘ndà in afàno è svenuta; (prov.)done e afàni, scursa i ani donne e affanni riducono la vitaafàre s.m. affare, faccenda; (accr.) afarón; (dim.) afaréto.Afàre orbo affare con conclusione incerta; afàre sbalà affaresbagliato; afàre sbuso affare finito maleafàto, a fàto avv. completamente, interamente, tutto. (etim.)Da “a(d)” e “fatto” fatto, inteso nel senso di cosa ormaicompiuta, completa. El ga magnà tuto afàto ha mangiatotuttoafermàre v. tr. affermareafessionàrse v. rifl. affezionarsi. Afessionàrse fora dai modiaffezionarsi esageratamenteafetàre v. tr. affettare, tagliare a fetteafetuóso agg. affettuoso16

afìto s.m. affittoafondàre v. tr. affondareagiàra s.f. (arc.) aria. (etim.) Dal latino “aerae” con “g”inseritoàgio àjoagità agg. - p.p. agitatoagitàrse v. rifl. agitarsiagiutàre v. tr. aiutare. (prov.) Agiutàte che te agiùto ancami aiutati che il ciel t’aiuta; còre alegro, Dio lo agiùta Dioaiuta le persone allegreagiùto ajùtoagoìn s.m. (zool.) gheppio, uccello rapace di color fulvo ocinerino a macchieagón s.m. (zool.) alosa (pesce di forma aguzza). (etim.) Dallatino “acus” ago, attraverso un supposto lat. pop. “acone”agósto s.m. agosto. (prov.) Agósto rinfresca el bosco letemperature si stanno mitigando soprattutto in montagnaagrìn s.m. leggero sapore d’aceto presente nel vino chesta inacidendoàgro¹ agg. acido; stanco. Ancò sò proprio àgro oggi sonostanco morto; sto vin ze àgro questo vino è acidoàgro² s.m. (bot.) aceroaguàro s.m. (arc.) solco centrale di un campo aratoaguàsso s.m. rugiada. (etim.) Dal lat. volg. “aquatia” e“aquatio” pioggia, da “acqua” acquaaguèlo s.m. (arc.) retino per portare a riva il pesce grossopreso all’amoai né bài loc. avv. all’improvviso; senza preavviso. ’Ndare17

via sensa dire né ai né bài andarsene inaspettatamenteajàre v. tr. (arc.) prendere. (etim.) Dal lat. “ago” condurrespingendoàjo s.m. (bot.) aglio. (etim.) Dal lat. “allium” aglio. Àjopiton aglio selvatico; fàrghene àjo combinarne di tutti icolori; magnare àjo rodersi dentro; te ne dago cussì tanteda farte spussare da àjo ti picchio di santa ragione; àjode cuco fiore campestre della stessa famiglia dell’aglio,latte di gallina o stella di Betlemmeajùto s.m. aiutoàla s.f. ala; tesa (del cappello); falda (del vestito). Incrosarele àle morireàlbara s.f. (bot.) pioppo. (etim.) Dal lat. medioevale “albarus” pioppo bianco, e questo da “albus” biancoalbarèla s.f. (bot.) betullaàlbaro s.m. (bot.) albero. No’l cata un àlbaro da picarse sidice di persona irrequieta; (prov.) co un colpo no se taja unàlbaro per fare bene un lavoro ci vuole costanza e tempo;ze mèjo un merlo in man, che do su l’àlbaro è preferibilepossedere una piccola cosa che sognarne una di grandealbèo s.m. (bot.) abete. (etim.) Dal tardo lat. “abete” conintrusione di “albo” bianco, riferito all’abete biancoàlbio s.m. trogolo; abbeveratoio. (etim.) Dal lat. “alveus” vaso di legno. (scherz.) A ghe vorìa un àlbio si dice dipersona che mangia molto e scompostamente; el ga magnàun àlbio de pastassuta ha mangiato una gran quantità dipastasciuttaàlbora àlbara18

alegréssa s.f. contentezza, allegria. Le alegresse (pl.) lecoccolealegrìa s.f. allegriaalègro agg. allegroalevàre v. tr. allevarealguàro s.m. (arc.) solco; torrentelloaliègro alègroalmànco avv. almeno. Almànco tasi! almeno stai zitto!alòco1 agg. sciocco. Toni el ze un alòco Antonio è unostupidoalòco2 s.m. (zool.) allocco, barbagianni, gufo. (etim.) Dallat. “ulullus” da “ululare” ulularealòro s.m. (bot.) alloroalsàre v. tr. alzare; rse v. rifl. alzarsi. Co do resie logò alsà da tera l’ho scosso per benealséta s.f. (arc.) piega fatta a sottane o maniche per guarnirleo accorciarle. (etim.) Da “alsàre” alzareàlta s.f. (arc.) parapetto del pozzoaltàna s.f. terrazzaaltàre s.m. altare. (ind.) Alto, altin, fato de piera, covertode lin l’altarealtéssa s.f. altezzaaltretànto avv. altrettantoàltro avv. più. Mi no ghe vago àltro io non ci vado più; noghe vedo àltro non ci vedo piùaltùr s.m. (arc.) boria, superbiaalucinassión s.f. allucinazionealùdare v. intr. alludere19

alumìnio s.m. alluminioaluvión s.f. alluvioneamàre v. tr. amare, voler bene; rse v.rifl. amarsi;combaciare. Sti do scuri no se àma queste due imposte nonchiudono beneamaréssa s.f. amarezzaamèda s.f. (arc.) ziaamétare v. tr. ammettereàmia s.f. (arc.) zia. Voce usata sopratutto in formascherzosa. Chela vaca de to àmia voce scherzosa; to àmiain cariola! va a quel paese!amìgo s.m. amico. (prov.) Mèjo un amìgo che sento parentimeglio un solo amico che cento parentiaministrassión s.f. amministrazioneamiràre v. tr. ammirare; stimare; rse v. rifl. compiacersiamirassión s.f. ammirazioneàmolo s.m. (bot.) susina; (volg.) testicolo. No stà rónparmei àmoli non seccarmi; testa da àmoli scherz. per indicareuna testa dura; toso cruo come un àmolo ragazzo immaturoamór s.m. amore. (prov.) Amór de mare, amór de matol’amore di madre è un amore pazzo; amór e gelosia i nassein conpagnia l’amore e la gelosia sono complementari;amór, rogna e pansa no i se sconde l’amore non si puòtenere nascosto; amór senza barufa, fa la mufa amore senzalitigi, fa la muffa; amóre, merda e sénare ze tre robe ténarescherz.; l’amóre sensa baso ze come el pan sensa salel’amore senza baci non vale nulla; l’amór ze orbo, sordo etordo l’amore rincretinisce20

anà s.f. annata. Vin de anàda vino di annataanàda anàanafiatòio s.m. annaffiatoioananàsso s.m. (bot.) ananasànara s.f. (zool.) anitraanciòa s.f. (zool.) acciugaancó avv. oggiancùo ancóancùsene s.f. incudineànda s.f. portamento; andatura. (scherz.) El ciapa na àndae el va via de un alè dicesi di persona frettolosa; ciaparena bruta ànda prendere una brutta piega; la ga na belaànda ha un bel portamentoandàre v. intr. andare. Andàre de anda andare di fretta;andàre de lilon o de baucon gironzolare senza meta; andàreal verso andare a genio; (volg.) andàre a farse ciavaremorire; andare a quel paese; andàre a farselo métare andarea quel paese; andare fanculo; andàre in mona fallire; morire;compiere l’atto sessuale; andàre in serca de frégole parel leto perdere tempo per nulla; andàre via co i sui; andàrefora co le oche vaneggiare, non connettere; el me ze andàzo dai tachi mi è diventato antipaticoàndola, de loc. avv. lentamenteandóve avv. dove. Andóve veto? dove vai?anebiàre v. intr. annebbiareanèlo s.m. anello. (ind.) Mi gò un anèlo ligà, burlà: cotanti ligheti ligado ligà: se vegnesse el Véscovo co lavescovarìa sto anèlo ligà no ghe darìa catena del focolare21

ànema s.f. anima; abitante. Sto paese gavarà dal sì e nodozento àneme questo paese avrà dal sì e no duecento abitantiangàgno1 s.m. arnese; argano; affare poco pulitoangàgno2 s.m. rompiscatole. Toni ze un argàgno Antonioè un seccatoreangonàra s.f. (arc.) gugliata. Angonàra del diavolo gugliatatroppo lungaanguèla s.f. (zool.) agugliaangùria s.f. (bot.) cocomero. (ind.) Prà verde, càmararossa, ànema nera il cocomeroangùro s.m. (zool.) ramarro. El core come un angùro èvelocissimoàno s.m. anno. (ind.) Mi gò un pitaro de róvere, che butarame dódese: ogni rama ch’el butava, quatro pomi el medonava l’anno, i mesi, le settimaneansiàn agg. anzianoansìo s.m. asma; respiro affannosoànsolo s.m. angeloantèna s.f. antennaantimèla s.f. federaantirùsene s.m. antiruggineanunsiàre v. tr. annunciareanùnsio s.m. annuncioànza s.f. (zool.) biscia. Intavanà come na ànza furibondoànzolo ànsoloào inter. alt. Il termine, ormai in disuso, veniva rivolto aibovini durante i lavori nei campi perché si fermasseroapàlto s.m. appalto; tabaccheria, rivendita di sale e tabacchi22

apanà agg. - p.p. appannatoapanàre v. tr. appannareaparissión s.f. apparizioneapartegnére v. intr. appartenereapéna avv. appenaapòsta avv. appositamenteapressàre v. tr. apprezzareaprìe s.m. aprile. (prov.) La piova de aprìe inpiena el fienìela pioggia di aprile garantisce il raccoltoaprofitàre v. intr. approfittareaprovàre v. tr. approvareàqua s.f. acqua. Àqua, padre, che’l convento se brusa sidice per sollecitare a far presto; (prov.) co l’aqua e le ciàcoleno se inpasta i gnochi le chiacchiere non fanno fatti; l’àquamarsisse i pali e fa vegnere i òmeni zali l’acqua rovina illegno e non dà forza all’uomoaquàre v. tr. (arc.) abbeverare; annaffiareaquéta s.f. acquolina. Sto magnare me fa vegnere l’aquétain boca questo cibo mi fa venire l’acquolina in boccaaquilón s.m. aquiloneàra s.f. (arc.) cortile. Termine ormai sostituito da “corte”aràdio s.f. radio. Stua ch’el aràdio! spegni quella radio!aranción1 agg. arancionearanción2 s.m. colore arancioneardìo1 agg. arso, bruciato. Ze un seco ardìo c’è una grandesiccitàardìo2 agg. magrissimo. Ch’el omo ze ardìo quell’uomo èmagrissimo23

aredaménto s.m. arredamentoaredódese s.f. (arc.) donna brutta e deformearèla s.f. graticcioaréndarse v. rifl. arrendersiarénte avv. accanto. Stame arénte stammi vicino; Toni stàdarénte a mi Antonio abita vicino a casa mia; ociai darénteocchiali da presbitearfiàre v. intr. (arc.) respirare affannosamente; sbuffare.El àrfìa come un treno respira in modo affannosoàrfio s.m. (arc.) respiro affannosoargàgno angàgnoarmàda s.f. imbroglio, truffa; (scherz.) rapporto sessuale.El ga ciapà na gran armàda si è preso una bella fregatura;Toni ga armà la fémena de Nane Antonio ha fatto l’amorecon la moglie di Giovanniarmadùra s.f. (anche arch.) armaturaarmàro s.m. armadio; cassettonearmarón1 agg. dicesi di uomo molto robustoarmarón2 s.m. l’armadio della camera da lettoarmèle s.f. pl. (bot.) semi di zucca abbrustolitiarmelìn s.m. (bot.) albicoccaarmìzo s.m. (arc.) ormeggioàrmo s.m. (arc.) armamento; armaturaàrna s.f. (zool.) anitra. Àrna muta una particolare specie dianitra che non ha voce; dindolarse cofà na àrna camminaredondolandosiarnàso s.m. (arc.) bóttearnàto s.m. (zool.) anatroccolo. Mojo come un arnàto24

bagnato fradicioarogànsa s.f. arroganzaàrpega s.f. erpicearpión s.m. arpioneàrsare s.m. argine. ’Ndare a àrsari andare in camporellaarsìmo s.m. (arc.) grappoloarsìo ardìoàrte s.f. solo pl. arte; (arc.) biancheria, panni. Destirare leàrte stendere la biancheriaartegàgno s.m. oggetto inutile, cianfrusaglia. Trà in là stoartegàgno! metti più in là questa cianfrusaglia!articiòco s.m. (arc.) (bot.) carciofoarticolassión s.f. articolazioneartìcolo s.m. persona o cosa fuori dal comune; articolo. Elze un artìcolo de omo è un uomo bizzarroartìlio s.m. artiglioarufón s.m. arruffoneàscaro s.m. rozzo; sgarbato. El ze proprio un àscaro è ungran maleducatoaségio s.m. (arc.) pungiglione; pungoloaseìn agg. che ha un vago sapore d’acetoasejàre v. tr. (arc.) pungere; pungolareasenàda s.f. dispetto; sgarberiaàseno1 agg. ignorante. Un àseno ben vestìo no sconde lerece la ricchezza non può dissimulare l’ignoranzaàseno2 s.m. (zool.) asinoaséo s.m. aceto. Aséo che sbrega aceto molto forteasèsso s.m. ascesso25

asiàre v. tr. (arc.) preparare; conciareàsola s.f. occhiello; fiocco; nodo della stringa delle scarpeàssa s.f. accettaassàle s.m. acciaioassalìn s.m. acciarinoassè avv. molto, tanto. El me piase assè mi piace moltoassensóre s.m. ascensoreassicurassión s.f. assicurazione. Assicurassión del fogoassicurazione contro gli incendiassidénte s.m. accidente; disgrazia; malanno. Che tevegnesse un assidénte che potessi avere un’accidente; mesò ciapà un assidénte mi sono preso un malannoassión s.f. azione. Assión da mona azione stoltaassìstare v. tr. - intr. assistere. A gò assistìo a de chei nùmari! ho assistito a certe scene!associassión s.f. associazioneassòlvare v. tr. assolvereassùmare v. tr. assumereastiàre v. tr. dare noia; seccare. No stà astiàre el can nonmolestare il caneàstico s.m. elasticoastùcio s.m. astuccioastùssia s.f. astuziaaténdare v. tr. attendere; mantenereatensión s.f. attenzioneateràre v. intr. atterrareàto s.m. atto, gesto. Àto da mato gesto folle; fare i àticompiere azioni da pazzi; (prov.) da i àti, se vede i màti26

dalle gesta si riconoscono i pazziàtola1 agg. spilungone. Longo come na àtola lungo e magroàtola2 s.f. pertica; bastone usato come sostegno a una piantaatratìva s.f. attrattivaatressatùra s.f. attrezzaturaatrésso s.m. attrezzoautorisassión s.f. autorizzazioneautunàle s.m. (bot.) crisantemo; fiore autunnaleautùno s.m. autunnoàva s.f. (zool.) ape. Ocio che l’àva te bèca attento che l’apeti pungeavànso s.m. avanzoaventùra s.f. avventuraavère v. aus. avereaverténsa s.f. avvertenzaavéta s.f. (arc.) gugliataaviàre v. tr. avviareavilìo agg. - p.p. avvilitoavilìre v. tr. avvilire; rse v. rifl. abbattersiavìso s.m. avvisoavissinàre v. tr. avvicinareavocàto s.m. avvocato. (prov.) Un bon avocàto fa passareun can par un gato un buon avvocato può dimostrarequalunque cosaavón s.m. (zool.) calabrone27

28

Bbabalón s.m. bugiardo; fanfarone; persona molto scioccababào s.m. babau; spauracchio. (etim.) Voce usata perimpaurire i bambini, imitante l’abbaiare del canebàbio s.m. ceffo; visobàbola s.f. bugia; imbrogliobacajàre v. intr. (arc.) gridare; protestarebacalà1 agg. si dice persona impettita, rigida. El pare unbacalà dicesi di persona che si muove rigidamentebacalà2 s.m. (zool.) baccalà. Polenta e bacalà classico cibovenetobacàn s.m. baccano, fracasso. El fà più bacàn de diesecani fa un gran rumorebacanòto¹ agg. zoticobacanòto² s.m. contadino. Bacanóto de queli sioricontadino riccobacàre v. intr. (arc.) respirarebachéta s.f. bacchettabachetàre v. tr. picchiare con una bacchetta; (fig.)rimproverare. El me gà bachetà mi ha richiamatobachetón agg. bigottobacinèla s.f. bacinellabàco s.m. (arc.) bastonebàfa s.f. (arc.) lardobàfo s.m. baffo. Me fa un bàfo non mi interessaassolutamente29

bàga s.f. (arc.) otre; panciabagajàre v. intr. (arc.) lavorare di malavogliabagàjo s.m. bagaglio; cosa ingombrante; seccaturabagarìn s.m. bambinobagiàn¹ agg. scioccobagiàn² s.m. contadinobagiardèlo s.m. (arc.) saliscendibagìgi s.m. pl. (bot.) arachidibagnà agg. - p.p. bagnatobagnàre v. tr. bagnarebàgola s.f. (arc.) bastone da passeggiobagòlare v. intr. spassarsela; gironzolare; tremolarebàgolo s.m. divertimento; confusione. Che qualità debàgolo che spassobagónghi s.m. persona impacciata, goffa; (etim.) Dalcognome di un famoso nano che lavorava nei circhibaìle s.m. badile; vangabàla s.f. palla; bugia, frottola; testicolo. Le ze tute bàlesono tutte fandonie; catare la bàla d’oro avere un colpo difortunabàlansa s.f. bilancia; (dim.) balansìn s.m. bilancino; (etim.)Dal latino “bis” due e “lanx” piattibalàre v. tr. ballare. (prov.) Chi no vol balàre, no vada a lafesta quando si va in un certo luogo ci si adeguabalarìn s.m. ballerino. (arc.)’Ndare ai balarìni andare alcircobalbétare v. intr. balbettarebalegàre v. tr. (arc.) pestare30

baléngo agg. sbilenco; stupido; matto. El ze tuto baléngoè matto da legarebaléta s.f. biglia; pallinabaletòn s.m. pallettonebalìn s.m. pallinobalivèrna s.f. (arc.) ghiacciaia; vento freddobalòco s.m. palla di neve; zolla di terra induritabalón s.m. pallone; varicocele. (dim.) balonsìn s.m.palloncinobalonàro agg. bugiardobalòsso agg. (arc.) insolente; petulante; scioccobalòta s.f. bugia; pallottola; pupilla; tuorlobàlsa s.f. legaccio per covoni; piega; striscia di stoffabalumèra s.f. (arc.) allucinazionebanbòsso s.m. (arc.) bambinobanbùco s.m. (bot.) bambù. Canevera de banbùco cannadi bambùbancàle s.m. bancale; davanzalebànda s.f. banda (anche mus.); latta; lato. El pare de bàndasembra poco resistente; na bànda de figure porche unabanda di lazzaroni; tirate da st’altra bànda spostatidall’altro latobandàro s.m. lattonierebàndi inter. alt; esclamazione gridata dai ragazzi in casodi scorrettezza nel giocobandiéra s.f. bandiera. (dim.) bandieréta s.f. bandieruolabàndo bàndibandón¹ s.f. bella donna31

bandón² s.m. recipiente in lamiera per far bollire l’acquaper il bucatobandonà abandonàbànpa s.f. (arc.) vampa; fiammabào s.m. (arc.) (zool.) insetto; (zool.) vermiciattolo. Pomoco’l bào mela bacatabaonàre v. intr. (arc.) andare a zonzobaràca s.f. baracca; baldoria. Fare baràca fare festabaracàda s.f. baldoriabarachìna s.f. calessebarafùsa s.f. (arc.) confusione; tafferugliobàrba¹ s.f. barba; (dim.) barbéta s.f. barbetta (dispr.)bàrba² s.m. zio. Saluda to bàrba saluta tuo ziobarbàssa s.f. barbacciabarbabèca s.f. (arc.) (bot.) orticabarbàgola s.f. (arc.) pappagorgia; bargigliobarbalàche s.f. solo pl. (arc.) calzamaglia di lana felpatache s’indossava prima di coricarsibarbastréjo s.m. (zool.) pipistrellobarbìn s.m. mento. Barbìn onfegà mento sporco di grassobarbìsi s.m. pl. (arc.) basettebarbón s.m. barbone; (zool.) pesce gattobarbotàre v. tr. borbottarebarbùsso s.m. (scherz.) mentobàrca¹ avv. gran quantità. El ga na bàrca de schei è riccosfondatobàrca² s.f. barca. (etim.) Dal latino “baris” barca a remiegiziana32

barcàro s.m. barcaiolobarchéssa s.f. (arc.) porticato rurale; luogo dove si mettonogli attrezzi agricolibàrco s.m. (arc.) tettoia per riparare il fienobardàssa agg. tronfio, prepotentebardatùra s.f. abbigliamentobarèla s.f. barella; carro agricolo a due ruote con piccolespondebaréta s.f. berretto; scapaccione. El ga ciapà do baréte hapreso due scappellottibargnìfo agg. (arc.) furbobaricòcolo s.m. (bot.) susino; colpo dato in testa con lenocchebarlumèra balumèrabàro s.m. cespuglio; cespo; ciuffobaroàle s.m. (arc.) abbaino; lucernariobaròcio s.m. calesse leggero e molleggiatobarón s.m. (arc.) briccone; cattivobarùfa s.f. baruffa, litebarufànte agg. litigiosobarùjo s.m. affare complicato; grovigliobàsabànchi agg. (scherz.) bigottobasalègio s.m. (arc.) aculeo; pungiglione; lingua taglientebasalìco s.m. (bot.) basilicobasamàn s.m. baciamanobasàre v. tr. baciare; combaciare; rse v. rifl. baciarsibàsaro s.m. (arc.) cuneo; tappo; testicolobàso s.m. bacio. (prov.) Pugni e bàsi co la zente no vede i33

pugni ed i baci vanno dati in privato per ovvi motivibasòta s.f. pernacchiabasòto agg. bazzotto; depresso; mediocrebàssacùna s.f. bilancia a ponte per grossi pesi. (etim.) Dalfrancese “baculer” battere il sedere a terrabàsso¹ agg. basso; piccolobàsso² avv. da bassobastànsa avv. abbastanzabastón s.m. bastonebastonà s.f. bastonata. Na bastonà su i sentimenti unabastonata in testabatalión s.m. battaglionebàtare v. tr. battere; bussare; picchiare. Bàtare la gnàcarapicchiare o fare rumore; i lo ga ben batù lo hanno pestatoben bene; bàtare a la porta bussarebatarèla s.f. palpitazione; scampanata; tremarella;frastuono che si fa con campanacci e similibatarìa s.f. cosa di poco conto; gli organi sessuali maschili.Aver la batarìa fora avere la patta dei pantaloni apertabatelànte s.m. battellierebatèlo s.m. battellobatibùgio s.m. (arc.) trambustobatimàn s.m. applausobàtisèssola s.f. (arc.) (zool.) lucciolabatìso s.m. (arc.) battesimobatòcio s.m. batacchiobàtola s.f. (scherz.) parlantinabatòlare v. intr. chiacchierare34

batolón agg. (scherz.) chiacchieronebatùa s.f. battutabaucàre v. intr. (arc.) indugiarebaùco s.m. stupido, citrullo, sciocco. Nane ze proprio unbaùco Giovanni è veramente uno stupidobaucón, de avv. stupidamente. El va in giro de baucóngironzola senza una metabaùto s.m. (arc.) (zool.) maggiolino; insetto in generebàva s.f. bava; filo di nylonbàvaro s.m. baverobavaròlo s.m. bavaglinobavesèla s.f. brezzabearàre v. tr. abbeverare; annaffiare piante o fioribeàto agg. beato; felice. Beàti i ultimi se i primi ga creansasi dice quando a tavola le persone che si servono per primelo fanno con abbondanza; ghe ne ze anca par i beàti paolice n’è in abbondanzabècacópi s.m. (zool.) passerobècaformìghe s.m. (zool.) specie di uccello, piùprecisamente detto torcicollo;bècanòto s.m. (zool.) beccaccino; strafalcione, sbagliogrossolano. Ste lession ze incalcà de becanòti questi compitisono infarciti di erroribecàre v. tr. beccare; cogliere qlcu. in fallo. (prov.) Chidavanti te leca, dadrìo te bèca gli adulatori sono pericolosibecarìa s.f. macelleriabecàro s.m. macellaio. (etim.) Deriva da “béco”, maschiodella capra dal tedesco “bock”, stesso significato, o dalla35

voce “becch”, imitante il belato della capra. Onto come unbecàro sporco di sangue; el ze drito

latino, lingua appartenente al ceppo indeuropeo ed inizialmente confinata a Roma e nelle sue immediate vicinanze, divenne una sorta di koinè linguistica, dapprima diffusa soltanto in Italia, poi in tutta l'Europa. Dalla sua diffusione e dall'inevitabile contaminazione con idiomi diversi, il latino subì una graduale ma consistente .